“La visita del presidente sloveno Pahor alla foiba di Basovizza insieme al Presidente Mattarella è un evento simbolico di straordinaria importanza che finalmente ripara a oltre mezzo secolo di colpevoli negligenze e incomprensibili disconoscimenti.
Vanno riconosciuti i grandissimi meriti delle associazioni degli Esuli che hanno con forza chiesto questo gesto di riconciliazione, così come, più modestamente, di Fratelli d’Italia che a livello triestino e nazionale ha posto il problema al mondo politico.
La vicenda del Balkan/Narodni Dom stava procedendo nel silenzio e forse proprio le voci dissenzienti partite da Trieste e giunte a Roma hanno contribuito ad arrivare oggi a questo evento aggiunto al programma del 13 luglio.
Ciò detto, se non è più indignazione per la mancanza di reciprocità nei gesti simbolici tra Italia e Slovenia, resta la nostra ferma contrarietà circa la donazione del palazzo di Via Filzi del valore di 10 Milioni di Euro alle associazioni culturali della minoranza slovena.  Continuiamo cioè a credere che sia impensabile che l’Italia sia l’unico paese al mondo a dover ancora pagare risarcimenti monetari per le vicende del ‘900, (peraltro l’Italia aveva già pagato 500 Milioni di Lire nel 1957 per la controversa vicenda del Narodni Dom e recentemente 5 Milioni di Euro per il Narodni Dom di San Giovanni sempre a Trieste) mentre possiamo dire che ancora aspettano soddisfazione i diritti degli Esuli e dei loro eredi.
In un periodo di gravissima crisi economica come questo, affermiamo che l’Italia e gli Italiani hanno pagato abbastanza per il 900 e che è ora di rispondere “basta”.

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