Da Il Piccolo
TRIESTE Puntuale come un treno del Ventennio, torna in Consiglio comunale la proposta di intitolare una via di Trieste al defunto fondatore del Movimento sociale italiano Giorgio Almirante. A lanciare l’idea, in questo caso, ci sono ben due mozioni: una è stata presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia Claudio Giacomelli e Salvatore Porro, l’altra arriva dell’ex leghista (e sempre più filo-forzanovista) Fabio Tuiach.
La mozione ha passato il vaglio della commissione e sarà inserita nel menù del prossimo Consiglio utile (ma non essendo urgente è possibile che ci voglia un po’ perché venga esaminata).
La discussione di ieri mattina ha visto emergere contraddizioni prevedibili: il centrosinistra si è opposto con forza all’ipotesi di intitolare una via a una figura contraria «ai valori fondativi della Repubblica, la Resistenza e la lotta di Liberazione». Hanno annunciato un parere negativo anche i commissari del Movimento 5 Stelle. Silenti invece i banchi di Forza Italia e della Lista Dipiazza, forse il timore è di innescare l’ennesima polemica gratuita sui fatti novecenteschi. Commenta il capogruppo forzista Piero Camber: «Valuteremo all’interno della maggioranza».
In commissione Giacomelli ha spiegato le ragioni alla base della mozione. Ha anche ringraziato Fabio Tuiach per aver presentato un testo analogo, rilevando però che (avendolo presentato ai tempi in cui era ancora nel Carroccio) il testo riporta il simbolo della Lega triestina. Quello con la bandiera di Trieste asburgica, di certo poco affine al cuore nero almirantiano.
Dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia: «Giorgio Almirante è stato tra i fondatori dell’Msi e ha seduto tra i seggi dei deputati ininterrottamente fino alla decima legislatura. Oltre a ciò si è sempre battuto per l’italianità di Trieste, dove fu eletto consigliere comunale con migliaia di preferenze. In occasione del centenario della sua nascita, un presidente della Repubblica di ben altra provenienza come Giorgio Napolitano ah riconosciuto il suo merito di aver traghettato una comunità umana all’interno del nuovo sistema democratico e repubblicano. Mi sembra il minimo che Trieste riconosca la sua figura intitolando una via, una piazza, un giardino, una parte di giardino, o dedicandogli una targa».