Da Triesteallnews del 4 marzo 2019
Mano fermissima contro chi non rispetta le regole della convivenza civile, soprattutto pensando agli anziani e ai più deboli. È la posizione, molto precisa e circostanziata, di “Fratelli d’Italia”, che con una mozione dei Consiglieri regionali Claudio Giacomelli e Alessandro Basso chiedono alla Giunta del Friuli Venezia Giulia di intervenire severamente nei confronti degli inquilini molesti che disturbano all’interno degli stabili ATER.
“Negli alloggi di edilizia popolare”, spiega Claudio Giacomelli, “si verificano frequentemente episodi di urla, schiamazzi o molestie nei confronti degli altri condomini. Spesso, le sollecitazioni a intervenire da parte di chi subisce queste molestie vengono ignorate, senza che si trovino reali soluzioni al problema, creando così tensioni e disagi all’interno degli stabili. È importante sottolineare l’obbligo di rispettare il regolamento sottoscritto, che rappresenta una sorta di statuto della collettività condominiale che ne disciplina diritti e doveri”. “In tutti i regolamenti delle ATER regionali”, sottolinea Alessandro Basso, “è ben specificato come gli inquilini siano tenuti a mantenere rapporti di buon vicinato, evitando ogni disturbo agli altri locatari”.
I Consiglieri di “Fratelli d’Italia” ricordano che, in presenza di situazioni di tensione che non arrivino a costituire materia penale ma che si protraggano nel tempo – come ad esempio l’abbandono di immondizie davanti a una porta, o lo squillo del campanello, o maleducazione e rumori molesti continuati magari fatti ad arte – ci possano volere anni, anche in presenza di fatti molto concreti, per ottenere la sentenza di un giudice che dà il via libera all’allontanamento dall’alloggio di inquilini molesti. Anni nei quali la vita di chi quelle molestie le subisce diventa impossibile. “Fratelli d’Italia” chiede quindi che vengano messi in atto strumenti tali da permettere ad ATER azioni più rapide. “Siamo consapevoli, e concordiamo”, ha detto Giacomelli, “con la decisione delle ATER di distribuire fra più strutture inquilini con situazioni di storia personale potenzialmente problematiche; così facendo, si evitano fenomeni di concentrazione in quartieri che finiscono poi per subire degrado, e si tiene maggiormente sotto controllo la situazione complessiva, migliorandola. Siamo anche consapevoli del fatto che richiedendo queste modifiche portiamo un carico maggiore in capo all’ATER; ma crediamo che la situazione vada risolta e non possa continuare a essere così com’è oggi”. Per le violazioni del regolamento sono previste pene anche a norma di legge: “L’articolo 659 del Codice Penale”, spiega ancora Giacomelli, “prevede sanzioni nei confronti dei rumori e degli schiamazzi; con la legge 220/2004 è stato anche modificato l’articolo 70 delle disposizioni per l’attuazione del Codice Civile, prevedendo sanzioni per chi infrange il regolamento condominiale, e la ripetuta violazione del regolamento può legittimare una risoluzione anticipata del contratto di locazione, come deciso anche dal Tribunale di Monza con la sentenza n.2395/2016”.
“Con la mozione presentata impegniamo la Giunta e le ATER regionali ad agire con rigore, in modo tale che i regolamenti condominiali vengano rispettati. Chiediamo inoltre”, ha concluso Giacomelli, “che tutti i regolamenti prevedano sanzioni ai sensi dell’articolo 70, oltre a disporre la risoluzione della locazione per inadempimento o lo sfratto degli affittuari recidivi”.
Da TriestePrima del 4 marzo 2019
Contro molestie, minacce e schiamazzi nei condomini ATER, Fratelli d’Italia presenta una mozione in consiglio regionale per poter applicare pene severe con tempistiche ragionevoli. Linea dura, quella dei consiglieri regionali Claudio Giacomelli ed Alessandro Basso, che dopo numerose segnalazioni dalle circoscrizioni chiedono alla Giunta regionale e all’ATER di “agire rigorosamente in modo tale che vengano rispettati i regolamenti condominiali, adottando provvedimenti nei confronti degli inquilini che creano disagi”. Una mozione che guarda anche alla tutela dei soggetti fragili e anziani, spesso presenti negli alloggi ATER.
Accorciare le tempistiche
Il capogruppo Giacomelli ha specificato che la legge già prevede sanzioni per chi viola i regolamenti condominiali (come l’articolo 70 delle Disposizioni per l’attuazione del codice civile), ma che spesso i tempi di applicazione di uno sfratto sono troppo lunghi: “Siamo a conoscenza di almeno un caso di sfratto accertato, ma la questione è passata attraverso una sentenza definitiva, la qual cosa può richiedere anche 5 anni di tempo. L’obiettivo di questa mozione è accorciare i tempi di intervento. Chiediamo quindi alla Regione di dotare lo stesso Ater degli strumenti necessari a far rispettare il regolamento. Si parte con una lettera di ammonimento, si prosegue in caso con una sanzione monetaria e si arriva allo sfratto in casi comprovati. La gente ha il diritto di vivere serenamente e a maggior ragione se vivono in un ente pubblico”.
Nuovi strumenti
“In tutte le aree urbane ci sono violazioni di questo tipo – ha spiegato Giacomelli -, che in alcuni casi arrivano ad aggressioni e minacce. Quando questo avviene in edifici pubblici per noi è inaccettabile. Con la nostra proposta chiediamo che sia lo stesso Ater a definire i criteri per intervenire e a procedere con l’istruttoria. Trattandosi di stabili con più appartamenti ravvicinati sarà semplice stabilire, confrontandosi non solo col denunciante ma con tutti gli inquilini, quale sarà l’entità del problema. Al giorno d’oggi una persona molestata deve adire la giustizia ordinaria o quella penale, con procedure che richiedono anche anni, ma nel frattempo la gente ha diritto di vivere serenamente. Il ricorso, eventualmente, spetterebbe al soggetto disturbatore e tutti gli oneri sarebbero a suo carico”.
Una serena permanenza
“Speriamo – hanno concluso i due consiglieri – che il Consiglio regionale e la Giunta accolgano queste nostre richieste, consentendo, anche a chi non può permettersi di vivere in condomini altolocati, di veder riconosciuti i propri diritti ed una tranquilla e serena permanenza all’interno degli stabili”.
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