Da Trieste All News dell’1 agosto 2019

Un patrimonio di alloggi destinati alla locazione, esclusi quelli in fase di ristrutturazione, pari a 13.140 unità al 31 dicembre 2017, delle quali 11.315 di proprietà, per un 92 per cento costituito da edilizia sovvenzionata. Oltre trentamila appartamenti e un totale di ventiseimila contratti in tutta la regione Friuli Venezia Giulia. Sono i numeri delle ATER, che gestisce direttamente, anche per quanto riguarda l’amministrazione di condominio, la maggior parte degli stabili con solo un 15 per cento di essi affidato a un amministratore esterno esclusi gli interventi di manutenzione degli alloggi, che l’azienda mantiene a proprio carico. Alloggi ATER che nell’area triestina ospitano il dieci per cento dei nuclei familiari residenti, il 42 per cento del totale delle locazioni.
Sono anche i numeri che Claudio Giacomelli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, relatore di maggioranza del disegno di legge regionale 56 ovvero proprio l’ordinamento delle ATER e la modifica alla legge regionale 1/2016 sull’edilizia residenziale pubblica, presenta parlando del lavoro fatto dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia dall’inizio della legislatura fino all’esito della riforma approvata in questi giorni.

“Si tratta”, ricorda Giacomelli, “di un tema, quello dell’edilizia territoriale e degli alloggi sovvenzionati, che ci è sempre stato particolarmente a cuore e sul quale abbiamo focalizzato più volte la nostra attenzione, promuovendo presso il Consiglio Regionale numerosi atti. Vorrei ricordare la mozione, la numero 65, relativa agli schiamazzi e molestie nei condomini, e alla necessità del rispetto dei regolamenti, approvata dal Consiglio; l’interpellanza, la numero 22, sulla proprietà delle palazzine in via Margherita a Trieste con la richiesta di sospensione dello sfratto fino ad avvenuto accertamento sulla proprietà. Poi la numero 24 sui gravissimi ritardi nella consegna delle case ATER di via Domus Civica, sempre a Trieste, e sulla sporcizia e degrado degli immobili di via Frausin e via De Luca a Muggia con la richiesta di un maggior impegno nella gestione di un patrimonio immobiliare che include, globalmente sul territorio, edifici risalenti anche ai primi anni del Novecento e necessitanti di una riqualificazione e di pulizia. Un argomento che abbiamo sottolineato anche nell’ordine del giorno numero 2 collegato proprio al disegno di legge 56: esiste infatti una situazione che vede ATER priva di alloggi popolari sufficienti a soddisfare la domanda perché molti di essi hanno bisogno di ristrutturazione e riqualificazione per poter essere assegnati. Gli uffici tecnici ATER hanno bisogno di essere potenziati e la capacità di spesa dei fondi regionali assegnati migliorata, per poter raggiungere il risultato che ci prefiggiamo e poter avere maggior rapidità e qualità nelle manutenzioni, con il recupero degli alloggi sfitti. Credo poi che aver restituito la gestione delle ATER a un consiglio di amministrazione anziché a un direttore unico sia un passo che va nella direzione giusta; i fondi regionali stanziati, infatti, venivano impiegati solo in parte”.

Diverse e significative, per Giacomelli, le novità introdotte dal disegno di legge regionale 56: oltre al consiglio di amministrazione, la possibilità di consorziare le ATER per lo svolgimento in sinergia di una serie di funzioni, il reinserimento dei sindaci nelle commissioni di accertamento dei requisiti. “L’introduzione del consiglio di amministrazione”, spiega Giacomelli, “è stato un atto dovuto, fondamentale, e giustissimo di fronte a problematiche tecniche e gestionali di tipo grave: le ATER si trovano ad avere 3600 appartamenti sfitti, il 10 per cento della disponibilità totale. Circa il 65 per cento delle domande accolte come valide non riescono ad avere risposta e restano fuori dalle graduatorie; nessuna ATER riesce a dare risposta a più del 50 per cento delle richieste che le vengono presentate”. Per il territorio giuliano (i comuni di Trieste, Muggia, Duino Aurisina, San Dorligo della Valle, Sgonico, Monrupino), nel 2018 la percentuale totale di domande soddisfatte a fine bando è stata del solo 29 per cento. Viene potenziata, inoltre, attraverso un emendamento di Giacomelli stesso, la figura del Difensore Civico, alla quale vengono attribuite anche le funzioni di garanzia per gli utenti degli alloggi di edilizia residenziale pubblica della regione: all’Ufficio del Difensore Civico possono rivolgersi gli utenti di alloggi ATER, i richiedenti, gli assegnatari.

Per quanto riguarda le caratteristiche degli inquilini delle case ATER di Trieste, la città con l’indice di vecchiaia più alto d’Italia, si conferma come più popolosa la fascia degli Over 65, con l’alta percentuale di donne, 57 per cento, tipica degli ambiti territoriali con popolazioni anziane, e una forte presenza di nuclei familiari con un solo componente, il 48 per cento, nella maggior parte dei casi anziano. “Relativamente alla presenza di inquilini extracomunitari”, ha spiegato ancora Giacomelli, “a Trieste rappresentano il 13 per cento degli assegnatari”, provenienti in maniera significativa dall’ex Jugoslavia. “Attenzione, però”, ha ricordato Giacomelli, “perché se la presenza di stranieri è minoritaria nelle fasce di inquilini più anziani, che a loro volta rappresentano la maggioranza degli inquilini ATER, nelle fasce più giovani arriviamo a un 50 per cento. Questa nuova distribuzione ci mostra quindi una situazione in cui a fianco di abitazioni abitate da una persona anziana o molto anziana, che il più delle volte vive da sola, possiamo avere nuclei familiari di stranieri anche molto giovani e molto numerosi. La percentuale di titolari giovani è complessivamente molto bassa. È necessario tenerne conto”.

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *