Da Triesteallnews

A Trieste, luogo di anziani e allo stesso tempo città in cui i cuccioli e gli animali che ci fanno compagnia sono moltissimi, c’è un’opportunità che per le tante persone che vivono da sole è straordinaria; e non solo per loro. Si tratta della Pet Therapy, ovvero degli interventi di cura e di ausilio assistiti dagli animali, conosciuta tecnicamente, in ambito di assistenza sociale e sanitaria, come ‘IAA’. Questi interventi sono ora oggetto di due mozioni presentate sia in Consiglio Comunale che Regionale da Claudio Giacomelli, Salvatore Porro, Gabriele Cinquepalmi e Nicole Matteoni di Fratelli d’Italia.

“Sono già sette anni”, hanno spiegato Claudio Giacomelli e Nicole Matteoni, “che la legge regionale, la n.8 del 12 aprile 2012, è entrata in vigore, eppure non ci sono ancora i decreti attuativi necessari a rendere completamente operativa questa speciale forma di assistenza”. “L’iter giuridico della normativa regionale è stato complicato”, ha spiegato ancora Giacomelli, “il regolamento di attuazione non è mai stato emanato, e questo è un vero peccato, perché si tratta di una modalità terapeutica che è innovativa e molto utile. Non solo per le persone affette da disturbi che possono essere sia fisici che neurali e cognitivi, o emotivi e relazionali: pensiamo anche agli anziani. Ci sono molte persone sole e anziane nel Friuli Venezia Giulia, in particolare a Trieste, dove nello stesso tempo ci sono più di 21mila cani e almeno altrettanti gatti che vivono nelle nostre case. Basta questo per capire quanto beneficio la terapia con gli animali possa portare, con effetti positivi sia per la parte sanitaria che per quella sociale”. “Ci piacerebbe immaginare”, ha concluso Cinquepalmi, “un Comune vicino a queste persone, che le sostenga attraverso personale qualificato, con una formazione specifica, che aiuti a trasformare il rapporto con l’amico animale in qualcosa di più. E questa può essere un’opportunità anche in un momento in cui la crisi nel mondo del lavoro continua: nuove professionalità e nuove possibilità di occupazione possono nascere”. Nicole Matteoni ha sottolineato l’importanza proprio della necessità di personale qualificato; gli interventi assistiti con gli animali non possono risolversi semplicemente nella presenza dell’animale accanto alla persona, perché l’animale non apporta automaticamente benefici: è necessaria una corretta regolamentazione e promozione dell’attività che rispetti le linee guida del Ministero e della Regione; la Pet Therapy potrebbe trovare spazio e importanza anche nelle strutture pubbliche e in quelle convenzionate.

Quali sono i ‘cuccioli’ che sono considerati ‘pet’ nel quadro dell’azione proposta? Tutti quelli ritenuti domestici, che vivono assieme all’uomo da lungo tempo e sono stati fondamentali nel suo percorso evolutivo, evolvendosi a loro volta con lui: il cane amico dell’uomo per tradizione, il nostro amico gatto, gli altri mammiferi di piccola taglia che vivono con noi ma possono esserlo anche un cavallo, un asino o un pappagallo che ci tiene compagnia. Quello che conta non è ‘quanto’ faccia, o ‘che cosa’ l’animale effettivamente sia o faccia, ma quanto contribuisce a farci sentire più a nostro agio e più in generale a un cambiamento in positivo della nostra personalità e delle nostre condizioni mentali e psicologiche. Il ‘cucciolo’, l’animale che sta con noi, diventa per noi un partner: evitando di estremizzare, e considerarlo umano, ma il suo contributo al nostro benessere è stato studiato e dimostrato molte volte. Un cucciolo può aiutare nella riabilitazione fisica, nell’indirizzare cure ai disturbi cognitivi, emotivi, relazionali. Nella crescita e miglioramento delle relazioni fra le persone e della qualità della vita.
Nella mozione di Fratelli d’Italia, che richiede l’impegno del sindaco e dell’assessore competente assieme alla Regione Friuli Venezia Giulia per l’attuazione effettiva della legge regionale del 2012, si chiede anche di destinare fondi dedicati alle spese per il veterinario degli animali ritenuti idonei alla terapia.

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