“Dopo la scoperta da parte delle forze dell’ordine di una cellula triestina dedita a favorire il transito di clandestini diretti in varie parti d’Europa, anche attraverso il procacciamento di documenti d’identità falsi, con addirittura contatti con il terrorismo internazionale, non si può più far finta di niente e voltare la testa dall’altra parte, o peggio rendersi, magari inconsapevolmente, conniventi con reati gravissimi.”
 
Così, in una dichiarazione, Claudio Giacomelli, segretario provinciale di Fratelli d’Italia, ha commentato la notizia relative all’indagine della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Trieste, tesa a smantellare una cellula dedita allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina radicatasi a Trieste.
 
“Sono anni – continua Giacomelli – che Fratelli d’Italia conduce una battaglia di sensibilizzazione nei confronti della rotta balcanica, e anche la nostra leader Giorgia Meloni si è voluta recare direttamente sui luoghi di passaggio attraverso il Carso per rendersi conto personalmente della gravità della situazione.
Abbiamo assistito sconcertati alla passerella del Ministro Lamorgese di qualche mese fa nella quale ci ha spiegato che andava tutto bene e che la situazione era sotto controllo. Abbiamo raccolto e trasmesso più volte il grido di aiuto delle forze di polizia che vedono frustrato il loro lavoro da una politica che sembra non voler assumersi le sue responsabilità ed intervenire con decisione per bloccare l’immigrazione clandestina.  Adesso la DIA e l’antiterrorismo ci dicono che Trieste è ormai diventata un punto di snodo della rotta balcanica attraverso il quale passano, per andare in tutta Europa anche soggetti che poi commettono atti terroristici.
Di fronte a questa realtà ormai indiscutibile, non possono più essere ammesse negligenze, esitazioni o addirittura reticenze. Chiediamo a tutte le forze politiche, che in questi anni hanno sottovalutato, minimizzato e a volte anche simpatizzato, un chiaro segnale di presa di distanza da questa illegalità diffusa e radicata che da anni, sotto in nostri occhi, nonostante gli sforzi indicibili delle forze dell’ordine perdura, si organizza e si struttura. Chiediamo a tutti i candidati sindaci alle prossime elezioni di impegnarsi, senza se e senza ma, ad intraprendere ogni attività utile e necessaria per fermare la rotta balcanica una volta per tutte e ristabilire nella nostra città un clima di legalità, ordine e sicurezza. Chiediamo al governo Draghi una presa d’atto della gravità del contesto e un intervento finalmente decisivo e risolutivo di una situazione che rischia ormai di sfuggirci di mano”.

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