Non è accettabile che vengano tagliati fondi fondamentali sia per preservare in Italia la cultura e il ricordo della storia dei nostri connazionali, scappati dalle persecuzioni nelle loro Terre, sia per tutelare la cultura delle comunità di italiani rimasti in Istria, Fiume e Dalmazia”. È questo il commento della segreteria provinciale di Fratelli d’Italia di fronte alla cancellazione proposta dal governo “gialloverde” dei fondi destinati alle comunità istriane fiumane e dalmate e alla comunità Italiana di oltre confine.

Claudio Giacomelli, del partito di Giorgia Meloni, ha comunicato di aver già messo in atto iniziative in risposta alla proposta: “I nostri parlamentari sono già pronti per intervenire, facendo di tutto pur di correggere questo taglio incomprensibile presente nella legge di bilancio. Per la destra italiana”, ha ricordato il consigliere, “il ricordo dell’esodo e delle foibe è una battaglia fondamentale di giustizia, come abbiamo dimostrato anche in Regione Friuli-Venezia Giulia, depositando una proposta di legge regionale che ha lo scopo finanziare le attività volte a tramandare il ricordo di queste tragedie”.

La settimana scorsa, in Palazzo Kechler a Udine, si è svolta la riunione regionale proprio di Fratelli d’Italia, il movimento politico guidato da Giorgia Meloni. Gli appartenenti al movimento e gli amministratori del Friuli, con lo scopo principale di dar voce ai territori, hanno tirato le somme durante un momento di confronto e dibattito ai tavoli tematici organizzati su sicurezza, enti locali, sanità e lavoro. Si è trattato di un importante punto di riflessione in vista delle elezioni europee e delle elezioni comunali nella primavera del 2019, che interesseranno oltre 100 comuni in regione e che hanno visto coinvolto il coordinamento regionale del movimento, presente al completo. Momento centrale dell’evento la tavola rotonda dei sindaci delle città capoluogo di provincia della regione: Alessandro Ciriani (Pordenone), Rodolfo Ziberna, il forzista sindaco di Gorizia e Pietro Fontanini autonomista (Udine). Assente, per motivazioni personali, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza. Nel consesso i sindaci hanno promosso linee politiche volte alla difesa del territorio ma con un comune denominatore, rispettarne le specialità. Ha fatto scalpore invece la posizione del leghista Fontanini che ha proposto una divisione netta, in due enti amministrativi distinti, tra Friuli e Venezia Giulia. Presenti in prima fila al dibattito numerosi sindaci del Friuli tra i quali quelli di Polcenigo e Fontanafredda di Fratelli d’Italia, il sindaco di Aviano, Splimbergo, Arta Terme, Pasian di Prato, San Vito al torre e San Pier d’Isonzo, il vice sindaco di Monfalcone e Cavasso Nuovo e numerosi assessori di Sacile, Cordenons, Spilimbergo, Pordenone, Aviano, Pasiano di Pordenone e Udine.

Il senatore Luca Ciriani, capogruppo in Senato di Fratelli d’Italia, visibilmente soddisfatto dell’evento, ha dichiarato: “Abbiamo iniziato un percorso: abbiamo offerto un luogo e un’occasione per parlare e proporre soluzioni sia alla riforme della sanità e degli enti locali. Ma non solo e anche a tante altre tematiche che riguardano la nostra regione. Della stessa linea l’assessore regionale all’ambiente ed energia, Fabio Scoccimarro : “Un’assemblea partecipata con gruppi di lavoro veri, dalla sanità alle nuove Province, sempre propositivi, talvolta critici, per far crescere ancora il nostro movimento che vuole confrontarsi con le esigenze reali dei cittadini”.

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