Lunedì scorso in V circoscrizione è stato illustrato dai tecnici del Comune il progetto di riconversione del comprensorio ospedaliero di S. Maria Maddalena, con le relative variazioni di carattere urbanistico. Siccome verrà creata una nuova strada di collegamento tra le vie Marenzi e Costalunga, il consigliere di Fratelli d’Italia Maurizio Ciani con tutto il gruppo in circoscrizione ha proposto con una mozione di intitolare questa via al dottor Geppino Micheletti, medico eroe di Vergarolla.
“La proposta di Fratelli d’Italia in V circoscrizione è un atto doveroso: il coraggio e l’esempio di abnegazione e senso del dovere del dott. Micheletti deve essere ricordato soprattutto oggi in una società che tende più che mai a essere individualista.” Sottolinea Nicole Matteoni, vice segretario provinciale e referente del gruppo enti locali circoscrizionali di Fratelli d’Italia Trieste “ Auspico davvero che l’intitolazione di quella via trovi adesione unanime da parte del consiglio circoscrizionale e delle commissioni competenti.”
Il 18 agosto del 1946, quando molti polesani rivendicavano la propria italianità anche con manifestazioni di piazza, un terribile attentato portò via la vita ad un centinaio di persone, tra cui molti giovani. Sulla spiaggia di Vergarolla doveva essere una domenica di festa, con tanto di gare natatorie, però alle 14.15 una catena di deflagrazioni sconvolse la giornata ed il futuro di un popolo. Le ricostruzioni della triste vicenda parlano di una trentina di ordigni bellici, contenenti diverse tonnellate di esplosivo, che erano stati disinnescati e accatastati ai lati dell’arenile; qualcuno però deve averli impietosamente riattivati, con le conseguenze che tutti conosciamo.

Nonostante avesse perso i suoi due unici figli piccoli nella strage, il dottor Geppino Micheletti, nativo di Trieste, si prodigò all’ospedale Santorio Santorio di Pola, per oltre 24 ore, nel prestare le cure alle 200 persone gravemente ferite. La dedizione alla propria professione nonché l’alto valore morale e civile dimostrato in quelle ore drammatiche gli valsero, dieci giorni dopo i fatti, una medaglia di benemerenza da parte del consiglio comunale di Pola e, il 2 ottobre 1947, una medaglia d’argento al valore civile, conferitagli dalla Repubblica italiana.

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