“Non è possibile che 2021 gli esuli debbano ancora ricevere dagli enti pubblici documenti con dati personali errati ritrovandosi come Stato di nascita anziché l’Italia uno degli Stati tra ex Jugoslavia, Serbia-Montenegro, Croazia, Slovenia.” 
È quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Walter Rizzetto, che ha presentato un’interrogazione al governo affinché sia adeguatamente applicata la legge del n. 59/1989 per assicurare la correttezza dei dati anagrafici sui documenti di identità degli italiani che sotto il regime di Tito furono costretti all’esodo. “Ricordiamo che le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo di rilasciare agli esuli documenti che riportano esclusivamente il nome italiano del Comune di nascita, senza alcun riferimento allo Stato cui attualmente appartiene. Inconcepibile che le amministrazioni ancora non si sono adeguate a questo obbligo creando ancora disagi a persone che hanno vissuto un tragico passato a causa di un esodo forzato. Chiediamo al Ministro dell’Interno Lamorgese che assicuri il corretto inserimento dei dati come di sua competenza – conclude il deputato di Fratelli d’Italia.”
 
“Senza alcun dubbio gli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia devono avere il diritto di veder riconosciuto come luogo di nascita la loro Madre Patria, l’Italia, su tutti i documenti della Repubblica italiana. Dopo tante sofferenze, la burocrazia non può esser d’ostacolo riaccendendo vecchie ferite. Gli esuli sono italiani e questo fatto va scritto sui documenti e sulle pietre” così Claudio Giacomelli e Nicole Matteoni di Fratelli d’Italia Trieste

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